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(4955 abitanti - 957 mt. s.l.m.)
E' adagiato su di un colle che sfiora i mille metri di altezza sul livello del mare, l'attuale centro abitato di Cercemaggiore, che domina un territorio da sempre sfruttato per la pastorizia e l'agricoltura.

La storia del comune affonda le radici nell'era neolitica. Ciò è testimoniato da rinvenimenti, comunque casuali e sporadici, avvenuti sul territorio negli ultimi decenni. Intorno al IV secolo la zona accolse insediamenti sannitici nati sia per assolvere a scopi militari che per ricavare proventi economici dal territorio, assecondando le sue caratteristiche. Alle pendici di Monte Saraceno sono state rilevate le strutture di quella che fu, senza margine di dubbio, una roccaforte. Ciò che ne rimane dà un'idea di come dovette essere inaccessibile a chiunque tentasse di espugnarla. Inoltre sull'area comunale sono tornati alla luce i resti di un complesso agricolo. Uno dei pochi, se non l'unico esempio di tali strutture in epoca sannitica.

Cercemaggiore, nel corso del Medioevo, conobbe un momento piuttosto florido. Ad interrompere la fase positiva che avrebbe potuto permettere il formarsi di solide basi per il futuro, furono i Saraceni. Questi erano stati chiamati sul territorio dai Longobardi per risolvere beghe interne. Gli effetti furono disastrosi. Cercemaggiore fu una delle località molisane che pagarono caramente l'errore dei propri "governenti" con un alto tributo di sangue. Dopodiché la sua storia di appiattì ad una serie di "passaggi di proprietà" da una famiglia nobile all'altra.

Segni tangibili del Medioevo sono ancora architettonicamente riscontrabili in località Caselvatico. Qui resta una massiccia torre, intorno alla quale si generò un modesto abitato che ancora oggi mantiene parte delle caratteristiche originali. Alcuni edifici, purtroppo, sono disabitati e preludono a quello stato di vera e propria fatiscenza. Gli altri conservano in buona parte la struttura in pietra. A Caselvatico, inoltre, nella muratura di alcuni edifici sono riscontrabili frammenti scultorei (in particolare sono interessanti una "protome" umana di buona fattura, ed una figura di cavallo, rapportabile formalmente ad esempi dello stesso periodo in altre località) che risalgono senza dubbio, all'epoca romanica. Ciò fa nascere l'ipotesi della presenza in loco, nel Medioevo, o nelle immediate vicinanze, di una struttura sacra caduta in rovina, i cui elementi sono poi stati riutilizzati, in parte, per la costruzione delle casette del villaggio. Caselvatico, dunque, rappresenta all'interno del territorio di Cercemaggiore un importante esempio di abitato medievale che,oltre all'indiscutibile valore storico, possiede anche quello paesaggistico che forse meriterebbe di essere maggiormente valorizzato.

Importante monumento è la chiesa di Santa Maria del Monte che fu costruita tra il XII e il XIII secolo. La chiesa negli ultimi anni è stata oggetto di un restauro che, tra le altre cose, in seguito a lavori sulla pavimentazione ha evidenziato quelli che furono i vari momenti della sua evoluzione architettonica che è stata resa evidente anche grazie al rinvenimento, al di sotto del portale di epoca gotica, di quello originale romanico. L'edificio sacro, all'interno, è diviso in tre navate e presenta un'abside semicircolare abbastanza ampia.

Altro monumento sacro di grande valore è il Santuario della Madonna della Libera che nel corso dei secoli è stato evidentemente rimaneggiato. Alla base della sua fondazione secondo la tradizione popolare c'è il miracoloso ritrovamento di una statuetta della Madonna da parte di un contadino locale, dove essa attualmente sorge. Una volta che il sacro oggetto fu estratto dal terreno sarebbe subito sgorgata acqua. Sul luogo fu edificata una chiesetta distrutta dal terremoto del 15 Dicembre 1456. L'attuale convento fu realizzato dai domenicani nel 1500. Il refettorio maggiore e quello minore del convento sono decorati da affreschi del XVII secolo. Nel primo il tema dell'opera di Nicholaus De Fenico di Campobasso è l"Ultima Cena" (1666), nel secondo, "La Cena di San Domenico". Completa l'insieme delle pregevoli opere del Santuario una statuetta lignea della Madonna della Libera, databile al XIII-XIV secolo. Nei pressi del complesso sacro sono ubicate anche strutture per lo sport e tempo libero frequentate soprattutto dai giovani della zona. Si tratta di campi da tennis, per la pallacanestro e per il calcio.

Da vedere sono anche le tele del Brunetti presso la chiesa parrocchiale di Santa Maria della Croce. Sono molto rispettate e sentite a Cercemaggiore le ricorrenze religiose. Il patrono San Vincenzo viene festeggiato l'11 Settembre.

Il 15 Agosto l'appuntamento per la popolazione locale per i turisti è presso la chiesa di Santa Maria del Monte dove hanno luogo il rito sacro e i festeggiamenti popolari consueti. Le fiere rappresentano per una piccola realtà comunale qualcosa in più di un semplice appuntamento commerciale. A Cercemaggiore nel corso dell'anno ne vengono organizzate alcune, tutte in occasione di festività religiose: l'11 Settembre (San Vincenzo), il 29 Aprile (San Biase), l'1-2 Luglio ed infine il 4 Agosto (San Domenico).

Il territorio comunale non è privo di luoghi adibiti alle escursioni: tra gli altri sono da segnalare il boschetto privato (ma con accesso consentito a tutti) ai piedi di Monte Saraceno, nei cui pressi è anche il vallone conosciuto come Valle Oscura, caratterizzato dallo strapiombo roccioso delle "Case delle Fate" e, infine la pineta del Monte Santa Maria (mt. 1050 s.l.m.).

 

 

 


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