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Pag. 2 (Il Parco geopaleontologico)
Dinosauri " Paleontologico"

  Parco Geopaleontologico
  Il Matese é particolarmente ricco di testimonianze di un remoto passato, giunte fino ai nostri giorni sotto forma di fossili. Esso, pertanto, si presenta molto interessante sia dal punto di vista geologico, per l'affioramento di terreni risalenti a milioni di anni fa, sia dal punto di vista paleontologico. A tale riguardo l'area di Pietraroja riveste particolare importanza perchè in essa affiorano calcari fossiliferi appartenenti ad un arco di tempo di ben 200 milioni di anni che va dal Triassico ai giorni nostri.
  Essi si sono sedimentati in un ambiente di tipo lagunare, con acque calde e poco profonde, molto calme e con saltuarie comunicazioni con il mare aperto. L'attività di flore batteriche, che assorbivano ossigeno liberando gas tossici, rendeva tali acque inadatte ad ogni altra forma vitale.
  Quando per il periodico arrestarsi di tale attività, le acque si arricchivano di ossigeno, nella laguna penetravano vari animali, che venivano successivamente uccisi e fossilizzati dal ripristinarsi delle abituali condizioni ambientali.
  I calcari a ittoliti risalenti a circa 120 milioni di anni fa, all'era mesozoica, sono costituiti da un pacco di strati dello spessore di poche decine di metri ed affiorano oltre che in una valletta a nord-ovest di Pietraroja nella località "le Cavére", anche sul bordo settentrionale ed occidentale della Civita.
  La fauna proveniente dalle Cavére è costituita da Crostacei, resti di Echinidi, numerosi pesci, anfibi e rettili.
  Tale ittiofauna è composta da specie appartenenti a famiglie o a generi in parte ancora viventi nei mari tropicali e subtropicali. Di particolare interesse sono due rettili fossili lunghi rispettivamente 187 e 287 mm, antenati dei Rincocefali, attualmente viventi nelle isole Galapagos. Durante gli scavi del 1982 fu ritrovato anche un coccodrillo, ora in fase di restauro presso l'Università di Torino.
  A destra del parco Geopaleontologico è possibile osservare tracce della "trasgressione Miocenica" cioè del contatto tra terreni cretacici e miocenici dovuto all'invasione di un mare miocenico su un fondo costituito da sedimenti cretacici.
  Gli affioramenti nei calcari miocenici , di 20 milioni di anni fa, sono ricchi di foraminiferi, alghe calcaree, molluschi, echinodermi, e sono stati rinvenuti, inoltre, denti lunghi 15 cm appartenenti ad un antenato dello squalo azzurro lungo oltre 10 metri. Di recente un paleontologo dilettante ha rinvenuto anche il fossile di un piccolo dinosauro, subito soprannominato "Ciro": una scoperta entusiasmante, che ha riacceso l'interesse degli studiosi per il Parco. Pochi, però, sono i resti fossili rimasti nel parco. Alcuni si trovano a Torino, a Verona, a Napoli e all'estero nel Museo di Berlino, nel British Museum di Londra, nel Museo di Storia Naturale di Parigi; altri sono presso il Museo di Paleontologia dell'Università di Napoli, dove vengono restaurati e studiati. E' possibile, però, osservare molti altri reperti nella mostra "Un dinosauro a Pietraroja". ----------------------------------------------------------------------------
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I dinosauri "paleontologico"



 





L'eccezionale cucciolo
di dinosauro, "Ciro"




Derasmosaurus




Diplomistus


 

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