Home Matese 

 

P5 L' Oasi Le Mortine

PESCA

 

 

 

Il panda più famoso del mondo, simbolo del World Wildlife Found, l'associazione per la salvaguardia e la conservazione della natura, semplicemente nota come WWF, ha da poco compiuto quarant'anni. Da quel lontano 11 settembre del 1961, quando il primo segretario dell'Unesco, Sir Julian Huxley, e gli ecologisti inglesi Max Nicholson e Peter Scott lo fondarono, tante sono state le battaglie e le vittorie spese per la creazione di nuove riserve naturali, per la lotta contro la caccia e per la protezione di specie in via d'estinzione. E tanto è stato fatto dal WWF sia nel campo prettamente ambientale, sia in quello riguardante la salvaguardia di specie di animali specifiche, in serio pericolo di estinzione. Grazie al WWF nelle Galapagos si caccia e si pesca sotto stretta sorveglianza, mentre alcuni animali, come la tigre e il rinoceronte nero, possono forse dirsi fuori pericolo. Il WWF oggi conta più di sei milioni di iscritti ed è presente in 90 paesi. In Italia è stato fondato nel 1966 ed attualmente ha circa trecentomila soci e sedi in tutte le regioni. I risultati più importanti ottenuti sono senza dubbio quelli relativi al ripopolamento del lupo e dell'orso ed alla difesa dei cetacei nell'area di mare tra la Liguria e la Sardegna.

 

 

L' Oasi Le Mortine, la 96a del WWF in Italia, fa parte di un bosco a cavallo dei Comuni di Capriati al Volturno e Venafro. Ha un'estensione di 25 ettari ed al suo interno ci sono sentieri natura, capanni per l'osservazione della fauna, uno stagno didattico, un giardino botanico ed aree per la sosta dei visitatori. L'intero comprensorio è da considerare, sia dal punto di vista storico che paesaggistico, il limite settentrionale della Reale Caccia Borbonica di Torcino e Mastrati. E' una lanca fluviale artificiale lungo il fiume Volturno, creatasi in seguito alla costruzione di uno sbarramento per la produzione idroelettrica. La vegetazione ripariale è ancora ben conservata, in particolare una zona di bosco idrofilo costituito prevalentemente da Ontano nero, Pioppo bianco, Pioppo nero, Salice bianco e Salice rosso, circondati da orniello, acero campestre, olmo e farnia nei punti più asciutti. E' punteggiato all'esterno da esemplari di quercia a testimonianza delle antiche selve planiziali che avvolgevano i boschi fluviali e si estendevano sulla piana di Venafro. Nei fossi e nei canali si sviluppa una vegetazione tipica composta da giunco, sparto, e fioriture di nasturzio e veronica. Il canneto borda le ripide rive dell'invaso di regolazione e si sviluppa in piccoli lembi nel bacino antistante lo sbarramento ENEL. Le specie strettamente legate all'ambiente acquatico sono molto diversificate, specialmente in inverno e durante le migrazioni. Tra gli uccelli acquatici nidificanti sono presenti il germano reale, la gallinella d'acqua, la folaga, lo svasso maggiore, il porciglione. Tra gli svernanti, moriglione, mestolone, fischione, alzavola, marzaiola, moretta, codone, airone cenerino, raffigurato nel simbolo dell'Oasi, tarabusino, cavaliere d'Italia, airone rosso e garzetta; raramente l'oca selvatica. Molto comuni tra i rapaci il nibbio bruno, la poiana, lo smeriglio, l'astore e il gufo di palude mentre sono più rari il Nibbio reale, il Falco pecchiaiolo e l'Astore. Data l'abbondanza delle specie ittiche esistenti, è uno dei luoghi preferiti dagli amanti della pesca, ed è da menzionare la cattura, a maggio del 2000, di una trota farnia del peso di oltre 5 chilogrammi.

 

Home Matese


Webmaster@matese.org
- © Matese.org - Tutti i diritti sono riservati