BOJANO

   
 
 
Uno sguardo sulla citta
Stemma di Bojano


               Piazza Roma


 


         Piazza Pasquino



       Corso Umberto

 

La visita a Boiano comincia inevitabilmente da piazza Roma dove sostano i pulman di passaggio per Roma e Napoli provenienti dal capoluogo regionale. Piazza Roma è una tipologia di piazza abbastanza rara nel Molise (se si esclude Campobasso) perché essa è stata pensata per essere una piazza autonoma non quale corte esterna di palazzi nobiliari o chiese. Non è un semplice spazio vuoto, lasciato libero tra gli edifici, ma un luogo concepito per essere fruito dalla comunità ed, infatti, è attrezzato con panchine e con alberi, i platani, dalle folte chiome che forniscono l'ombra necessaria per il passeggio. Essa è concepita sul modello degli squares londinesi che sono dei giardinetti pubblici posti al centro dell'agglomerato urbano. Se questa è l'impostazione originaria oggi piazza Roma non è, però, solo un'area a verde alberato, ma la si può leggere come un insieme di spazi, anche utilizzabili differentemente in tempi diversi: essa è la piazza del mercato il Sabato, il luogo dei comizi nel periodo elettorale, il posto in cui si tengono gli spettacoli durante le festività di S. Bartolomeo, oltre che, nelle sue fasce esterne, il viale per la passeggiata. Le strade carrabili stanno al contorno, a differenza di quanto succede a piazza Pasquino, l'altra piazza della città, che è diventata una grande rotatoria; qui l'antica croce devozionale posta su di un enorme capitello rovesciato, collocata al centro di questo slargo, svolge la funzione di spartitraffico. Altre piazze, come piazza Duomo posta davanti alla cattedrale, non sono altro che atrii all'aperto di edifici monumentali. Questi slarghi (vi è anche quello prossimo alla chiesa di S. Erasmo e quello vicino alla chiesa di S. Biagio) sono tutti adiacenti al principale decumano della città romana, ma sono indipendenti da tale percorso viario (l'attuale corso Umberto) che forma un nastro continuo. Piazza Duomo, rispetto agli altri slarghi citati, è baricentrica, così come la cattedrale è centrale rispetto alla città. Si può dire, infatti, che la forma di Boiano è simmetrica e che la storica cattedrale di S. Bartolomeo è il fulcro; a questo proposito si deve aggiungere che se la città ha un centro ben riconoscibile, ciò non significa che essa è un insediamento chiuso perché vi sono state espansioni in ambedue i lati. In questo punto vi è non solo la cattedrale, cioè la sede del potere religioso, ma pure la residenza feudale, cioè la sede del potere politico; il Palazzo Pandone (dal nome della famiglia che ha retto a lungo il feudo) è posto di fianco alla cattedrale la quale su questo lato presenta un ingresso, con portale ogivale, oggi murato. In effetti il palazzo Pandone è il palazzo dove i feudatari si sono trasferiti all'epoca della "rifeudalizzazione", quando la proprietà dei feudi veniva assegnata alla stregua della concessione di una rendita e perciò il titolare del feudo era come un grande proprietario fondiario il quale desidera una casa comoda. Il castello di età normanna dove abitavano i Conti di Molise, ridotto da tempo a rudere, sta, invece, su di un'altura, a Civita Superiore, per esigenze di dominio e di difesa e quindi aveva un ruolo militare. Mentre il castello doveva essere isolato non così i monasteri che, anzi, tendevano a collocarsi vicino ad i centri abitati, specie ai più ricchi, perché vivevano delle elemosine. Così abbiamo alle propaggini del nucleo abitativo la presenza del convento di S. Francesco che, dopo, è stato trasformato in municipio. Il convento e le chiese (S. Maria dei Rivoli, il Purgatorio, ecc.) diventano dei poli di aggregazione di abitazioni fuori dall'agglomerato urbano, costituendo dei punti di riferimento non solo religioso, ma anche civile, ed intorno ad essi cominciano a formarsi dei sobborghi. Oltre alla crescita esterna, ad iniziare dalla "rinascita", cioè dal XV secolo, si ha lo sviluppo in altezza dei fabbricati nell'insediamento medioevale, l'odierno "centro storico", che raggiungono anche i quattro piani e da case unifamiliari passano ad essere abitazioni plurifamiliari. Questo sviluppo delle case in verticale nel centro storico colpisce tanto più se messo a confronto con la crescita in orizzontale delle case che si sta avendo in periferia. La parte medioevale di Boiano insiste sulla città romana della quale lo schema viario fatto di strade ortogonali (anche se va detto che i romani non si preoccupavano di fare le vie del tutto perpendicolari fra loro, come del resto si può constatare proprio a Boiano). La scacchiera romana non costituisce, comunque, un reticolo indeterminato in quanto in essa si distinguono arterie principali, i decumani, che seguono, pressoché, l'andamento delle curve di livello, e stradine secondarie, i cardi, che vanno dal piano al monte. Tale organizzazione viaria determina la disposizione degli accessi degli edifici posti lungo queste strade: gli ingressi principali, quelli delle abitazioni e delle botteghe, stanno sulle strade più importanti, mentre le porte degli scantinati, delle stalle, ecc. si aprono sui vicoli laterali oppure, nel caso dei palazzi signorili (il palazzo Casale, il palazzo Tiberio e così via) sono nel cortile interno. Il percorso viario primario è il "vico pè dentro" (corso Umberto) che coincide con il percorso tratturale. Tutte le case disposte ai suoi lati guardano verso l'abitato medioevale, non verso l'esterno dove prima vi era la campagna e ora piazza Roma a confermare il senso di chiusura degli abitati di quel periodo; sull'attuale piazza le case avevano gli orti delimitati da alti muri di cinta (ne rimane un esempio nel giardino del palazzo Tiberio) in seguito inglobati nella piazza stessa.


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di Francesco Manfredi-Selvaggi

 

 
 

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