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T9 Quirino
Trekking

 
Itinerario fotografico del torrente Quirino
( Cliccare sull'immagine che interessa per ingrandirla)
Questo è un itinerario moto affascinante e difficile.Il percorsi vengo fatti dentro il Quirino che un torrente alimentato dalle sorgenti di Monte Mutria che vanno nelle acque del fiume Biferno.
Durande il percorso si trovano sorgenti, inghiottitoi piccole piscine che e cascate i nella parte piu a valle e possibile attraversalo solo con imbracature e funi, mute estive o ci sono corsi d'acqua lunghi e cascate anche alte 8m, qui ci vuole mota esperienza e professionalità e rispetto della natura, i percorsi non sono sono consigliati a turisti "E." ma che abbiano un esperienza ed allenamento.
Durante L'attraversata si possono trovare bisce, salamandre, lucertole, farfalle  etc, diverse specie di orchidee e fiori, il contatto con la natura e molto forte ed affascinate e rilassante dopo una giornata fra questo torrente monto stress e pensieri sono andati via.
Possiamo trovare altri corsi D'acqua sul Matese verso Roccamandolfi ma sono meno impegnativi, ma  anche per questi bisogna essere
esperti ed allenati.

L'area delle Gole del torrente Quirino, situata a ridosso del paese, occupa 128 ettari ed è costituita da una stretta e profonda incisione lunga circa 6 chilometri, tra il centro abitato e le alture del Monte Capraro e del Monte Torretta e formano una forra che varia dai 600 ai 1.200 m. 
Le Gole del Quirino è uno dei paesaggi più impressionanti dell'Appennino meridionale:dirupi inaccessibili, anfiteatri maestosi, colli ameni, speroni di roccia, ripiani strettissimi, depositi detritici discese su cui si aprono innumerevoli piccole e grandi grotte generate dal carsismo delle quali, alcune, abitate nella preistoria, configurano l'imponenza del luogo. 
Le gole del Quirino rappresentano la tipica incisione dalla duplice origine tettonica e carsica, infatti la frattura, provocata dai grandi eventi che hanno portato al sollevamento del Massiccio del Matese, è stata scavata e modellata in milioni di anni dal costante ed impetuoso scorrere delle acque. Nell'area delle gole è facile rinvenire conchiglie fossili in accumuli carbonatici, quasi a ricordare che l'attuale formazione rappresentava la scogliera di un caldo mare tropicale.
La formazione del canyon è dovuta alla concomitanza di più fattori come la particolare struttura tettonica dell'area, il sistema litico del territorio costituito prevalentemente da calcari, l'erosione fluviale che ha inciso profondamente l'area. 
Le acque che alimentano il Quirino provengono dai rilievi laterali alla gola e dalla valle ai piedi del monte Mutria: tutta l'area è ricca di sorgenti e di corsi d'acqua fra cui i torrenti rio Vivo, Quirino e la spettacolare cascata di San Nicola con un salto totale di circa 100 metri.
Le gole del Quirino, oltre ad angoli di rara bellezza creati dall'integrazione tra corso d'acqua, rocce e dirupi, c'è da attestare la presenza di un vero e proprio intrico di grotte all'interno della montagna. Negli ultimi anni è stata redatta una carta descrittiva che ne illustra tutte le particolarità: esse sono arricchite da formazioni stalattitiche. Al momento non sono percorribili dal comune visitatore a meno che non sia uno speleologo.
Estese, rigogliose faggete, l'altezza delle quali supera a volte i 30 metri, abeti rarissimi, ginepri nani impenetrabili, tassi vecchi di mille anni, agrifogli dalle bacche rosse, morbidi muschi, licheni e felci, fiori del sottobosco dai colori smaglianti caratterizzano la varia e lussureggiante flora dell'area.
Lupi solarini, volpi, lepri, gatti selvatici, cinghiali, scoiattoli, muridi, vipere e colubridi, innumerevoli specie di insetti, rapaci tra cui la poiana e passeri anche non comuni caratterizzano la fauna del territorio. 
Risalire per intero il canyon con i suoi 5 chilometri di percorso tormentato e tortuoso e con i suoi enormi costoni di roccia calcarea disposti, per lunghi tratti, a strapiombo sul greto sassoso del torrente non è facile. Alla Gola del Quirino si accede in prossimità della cappella di Santa Maria della Neve costeggiando un rigagnolo che si riversa nel torrente. Il primo tratto del percorso simile ad un grosso viale ciottoloso, è agevole da percorrere.
Mano a mano che si risale il torrente, il paesaggio muta il suo aspetto le rocce, mostrano una incredibile plasticità nelle forme, autentiche sculture naturali a cielo aperto. A metà percorso il torrente si biforca in due rami ed il paesaggio diventa idilliaco: un autentico ambiente tropicale con rocce altissime, completamente ricoperte da una vegetazione lussureggiante di erbe e rampicanti che scendono giù a cascata e la presenza di minutissime goccioline di acqua, condensata sulle foglie per via dell'elevata umidità del luogo, conferisce una brillantezza unica al verde dominante, presente in tutte le sue tonalità. Non molto lontano da quel luogo un'altra meraviglia della natura: a dieci metri di altezza dal torrente si apre una caverna con antistante terrazzo naturale in lastroni di pietra. Procedendo nel percorso si incontrano ostacoli abbastanza impegnativi, impossibili da superare se non si è in possesso di mezzi ed attrezzature idonee. 
Un enorme masso, precipitato a valle ed incastrato fra due pareti di roccia con andamento a cuneo verso il basso, sovrasta uno scivolo d'acqua concavo, con le pareti perfettamente lisce e levigate.  Si attraversa poi un tratto roccioso che la luce laterale e radente rende del tutto irreale. Viene in mente un paesaggio lunare, quasi da fantascienza. Un corridoio lunghissimo e stretto, una profondissima fenditura nella roccia conduce finalmente allo sbocco del canyon nella piana di Arcichiaro.

Attrezzatura:

Difficoltà : E. E. A.

Corda, Zaino, guida.
Attrezzatura da scalata
Muta

 

















 

 

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