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             (1722 abitanti - 872 mt. 
            s.l.m.) Gradatamente la statale 17, nel tratto che da Bojano 
            conduce ad Isernia, inizia a salire, costeggiando una caratteristica 
            cornice di monti. Il territorio comunale di Castelpetroso è 
            delimitato dai primi pendii. All'interno, tra colline, rialzi 
            naturali che sfiorano o superano i mille metri di altezza e spazi 
            destinati all'agricoltura ed alla pastorizia, accoglie circa 1700 
            abitanti, distribuiti tra il centro capoluogo e cinque frazioni:
              Pastena, Guasto, Casale, Camere ed Indiprete. 
              
            
                
              Visitando l'agro 
            ed i nuclei abitati più consistenti, ci si rende subito conto, che 
            l'impronta, a livello architettonico, lasciata dal Medioevo, nella 
            maggioranza dei casi, non è stata cancellata. Accanto ad essa sono, 
            comunque, evidenti i segni dell'evoluzione che ha interessato, negli 
            ultimi decenni, l'intero ambiente umano, naturale e paesaggistico, 
            caratterizzata soprattutto da vari interventi di genere edilizio.I primi 
            insediamenti umani nella zona risalgono ad un'epoca di gran lunga 
            anteriore al Medioevo. 
              
             Rinvenimenti casuali di tombe furono 
            effettuati tra gli anni '60 e '70 nei pressi di colle Castello, a 
            ridosso di quella che, secondo alcune recenti ipotesi sulla 
            viabilità sannitica e romana, era la strada di collegamento tra 
            l'asse tratturale Pescasseroli-Candela e le località dell'Alto 
            Molise. Nulla si è conservato delle aree di sepoltura, che 
            risultano, quindi, indatabili, mentre è sicura l'attribuzione al 
            periodo sannitico di utensili rinvenuti nei pressi della frazione 
            Guasto. Così come è sicura l'attribuzione all'epoca romana della 
            grossa pietra con iscrizione, inneggiante alla tribù Tromentina, che 
            popolava l'area di Isernia, ancora oggi murata alla base del 
            campanile della chiesa di San Martino nel centro 
        capoluogo.Nel corso del Medioevo la zona continuò 
            a conservare una certa importanza grazie alla vicinanza del 
            tratturo, fattore che consentì la fioritura di un certo numero di 
            centri monastici, ed alla posizione intermedia tra le due contee di 
            Bojano ed Isernia. I Longobardi edificarono un fortilizio sulla 
            collina che ospita l'abitato del comune capoluogo, nell'undicesimo 
            secolo. Ciò è dimostrato da due documenti medievali. Nel primo, 
            datato 9 maggio 64, vengono definiti i confini della contea di 
            Isernia dai Principi longobardi Pandolfo e Landolfo. Nel secondo 
            (1011) è attestata la donazione di due chiese, S. Cristoforo e del 
            SS. Salvatore (di quest'ultima resta solo il nome della località in 
            cui era ubicata, ancora nei pressi di Indiprete, lungo il tratturo 
            Pescasseroli-Candela) da parte di Leone di Bojano al monastero di 
            Montecassino. Nei due documenti Castelpetroso è riconoscibile prima 
            nel Colle Petroso ai confini della contea di Isernia, nel secondo in 
            Castrum Petrosum. Il castello fu quindi costruito tra il 964 ed il 
            1011. 
              
            Il maniero dovette 
            assolvere nel corso dei secoli alla funzione di guardiano del 
            territorio senza mai diventare teatro di particolari ed importanti 
            eventi bellici se si esclude un episodio del 1459, quando insieme 
            all'abitato fu occupato da Tommaso D'Alferio. Ferdinando I D'Aragona 
            inviò sul posto per una repentina "liberazione", il barone di Muro, 
            Enrichetto De Fusco. I suoi ultimi proprietari furono i marchesi De 
            Rossi. 
                
            A Castelpetroso restano visibili le 
            strutture del castello-palazzo che conserva su di un lato le mura a 
            scarpa e ciò che dovette essere una robusta torre quadrata e, 
            all'interno una pseudo corte e due stanzoni coperti con volta a 
            botte ed a crociera. E' molto interessante, nel centro storico, a 
            poca distanza dal castello, il portale romanico della chiesa 
            parrocchiale di San Martino Vescovo che può essere datato alla 
            seconda metà del XIII secolo. La chiesa all'interno custodisce 
            un'opera di grande valore artistico: si tratta della "Pietà" 
            realizzata su tela dalla scuola del Solimena, nel XVII secolo. 
            .  
             E' 
            interessante anche la croce in pietra del XVI secolo posta dinanzi 
            alla chiesetta di San Rocco, nell'omonima località nei pressi di 
            Castelpetroso. Il santuario di Maria Santissima Addolorata, 
            realizzato in stile neogotico su progetto dell'architetto Gualandi, 
            tra la fine dell'ottocento e l'inoltrato novecento, è l'opera 
            moderna maggiormente conosciuta del territorio. Presenta all'interno 
            una serie di opere del pittore molisano Amedeo Trivisonno che hanno 
            per tema "i dolori della Madonna Addolorata". Poco più in alto del 
            Santuario sono visitabili i luoghi, con la cappella ed il pozzo con 
            l'acqua benedetta, in cui, secondo il credo religioso locale, e non 
            solo, apparve la Madonna Addolorata a due pastorelle, il 22 marzo 
            1888. E' ubicato al piano terra del castello-palazzo di 
            Castelpetroso il caratteristico presepe artistico. Nel tipico 
            paesaggio molisano, in cui spiccano i più significativi monumenti 
            storico-archeologici della regione, sono riprodotti con personaggi 
            che indossano costumi popolari, gli avvenimenti legati alla 
            natività.  
              L'attuale edilizia, alla quale si 
            accennava prima, ha riguardato sia il settore sportivo che quello 
            delle ricettività. Nei pressi di Castelpetroso è stato portato a 
            termine il complesso sportivo a ridosso del campo di calcio, che 
            comprende un campo da tennis, uno da calcetto e una pista di 
            pattinaggio. Il bocciodromo è invece ubicato lungo la statale 17, 
            nei pressi del Santuario dell'Addolorata. Per la ricettività va 
            menzionato il ristorante presso Indiprete e l'Albergo Ristorante 
            realizzato a poche centinaia di metri dal Santuario. Appuntamenti 
            tradizionali sono quelli relativi alla "settimana castellana" che 
            precede la festa della Madonna Addolorata a Castelpetroso (ultima 
            domenica di Agosto), la ricorrenza dell'apparizione della Madonna 
            presso il santuario (21-22 Marzo), il Festival del "Du Bott" a 
            Guasto, (alla metà circa di Agosto) e la sagra delle "sciuscelle e 
            ciambotta" (2 luglio - Indiprete). 
              
                
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