Comune Di Colle D'anchise
86020 Colle D'anchise (CB) - 18, VIA CAMPO APERTO
tel: 0874 786002

(888 abitanti - 649 mt. s.l.m.)
La leggenda sulla fondazione dell'abitato da parte del troiano Anchise, che vi giunse dopo essere scampato alla distruzione della propria città, mettendosi in salvo insieme al figlio Enea è, più che altro suggestiva. Riesce in qualche modo a dare quel tanto di fascino alla storia antica del paese. Ma come molte altre leggende non richiama alcun particolare che possa essere confrontato con elementi reali. Al di là delle tradizioni orali, il centro vanta, comunque, origini molto antiche. Vi dimorarono, infatti, i Sanniti come confermano i rinvenimenti di laterizi, soprattutto nella località denominata San Giovanni. Cosa molto importante riguardo ad essi, che esige per l'immediato futuro doverosi approfondimenti, è l'apparizione della scritta "MEDDIX" che indicava, nella struttura sociale e "politica" del popolo italico un'alta autorità. Il particolare ha fatto nascere ipotesi sulla presenza sul territorio di un edificio di grande importanza, con estrema probabilità un tempio. La mancanza di saggi archeologici continuativi, al momento, non permette di attestare scientificamente la cosa.

Dall'epoca sannitica al Medioevo esiste nella storia di Colle D'Anchise un incolmato vuoto. Ad ogni modo anche in epoca medievale il piccolo abitato non conobbe momenti di particolare importanza. I documenti che si riferiscono ad esso permettono solo di stabilire il numero e la provenienza dei propri signori. Il primo tenutario del feudo, conosciuto, è Filippo Sant'Angelo (1404). Per un breve periodo, in loco, dettarono legge le importanti famiglie dei Pandone e dei Mormile. Ultimi feudatari furono i Filomarino.

Il piccolo comune non ospita edifici e monumenti di particolare rilievo. La chiesa di Santa Maria del Angeli, all'interno di esso, è di origine medievale. Nel corso dei secoli ha subito varie modifiche che, in qualche modo, hanno fatto perdere le tracce più evidenti della sua indiscutibile identità. Ciò che è accaduto per la struttura architettonica si è ripetuto nella sistemazione e nella fattura degli elementi interni. I "pezzi" degni di maggior nota sono un'altare in marmo policromo ed un ciclo pittorico del campobassano Amedeo Trivisonno che nel corso del 900 ha lasciato tangibili testimonianze del suo modo di dipingere e, più in generale di concepire lo stesso significato dell'arte figurativa, in varie località grandi e piccole del Molise. A Colle D'Anchise il maestro molisano ha lasciato opere raffiguranti alcuni tra i temi più noti dell'arte sacra: "L'Ultima Cena", "L'Assunzione" e "L'Ascensione". Di essi si può solo dire che non contraddicono le linee generali, tranquillamente riscontrabili nell'opera globale del pittore, che hanno fatto sì che venisse definito da alcuni critici e colleghi un "preraffaelita" dei tempi moderni.

Tra passato e presente l'attuale comune di Colle D'Anchise vive un momento interlocutorio: in pratica sta avvenendo il passaggio dalle forme economiche tradizionali basate su agricoltura e pastorizia a sistemi più organizzati e produttivi. Nell'ambito dell'economia agraria scompare poco alla volta la tradizionale figura del contadino legato al proprio podere e del pastore con uno sparuto gregge.

Esempi di continuità con il passato e soprattutto con lo spirito delle piccole comunità si hanno in occasione delle feste di San Nicola e Santa Margherita, che vengono celebrate rispettivamente il 31 Maggio ed il 20 Luglio. Si tratta di ricorrenze che hanno luogo in cappellette campestri, il che vuol dire che la popolazione locale, in ossequio ad una tradizione molto radicata, riesce ad associare al rispetto per le cerimonie sacre, la volontà di socializzazione in stretto contatto con la natura. Ciò perché subito dopo le sacre funzioni vari nuclei familiari si fermano nei pressi degli edifici, negli ampi spazi verdi, cove consumano il pranzo.

Il patrono San Sisto viene festeggiato in paese il 6 Agosto. E' questa, sicuramente, la ricorrenza principale che ha luogo a Colle D'Anchise nel corso dell'anno. Per essa fanno ritorno in paese gli emigranti che in passato dovettero cercare fortune altrove. Ha sicuramente sapore popolare la tradizione del fuoco di S. Antonio che il 13 giugno tiene impegnato un buon numero di abitanti del paese che vanno alla ricerca di materiale, soprattutto legno e cartone, da ardere. Tutti i paesani, in questo senso, offrono un proprio, minimo contributo.Il fiume Biferno che scorre non lontano dal centro abitato è nello stesso momento, per esso, parte della memoria storica e potenziale area di sviluppo agrituristico. Furono, infatti, senz'altro la ricchezza d'acqua del fiume e le condizioni climatiche che lo stesso creava, a fare in modo che i Sanniti si insediassero nella zona. Negli spazi verdi che lambivano le sue sponde, in un passato non ancora troppo lontano, trovavano di che alimentarsi le piccole greggi dei tanti piccoli proprietari che oggi, in verità, a causa dell'evidente e prevedibile cambiamento di registro, pur continuando ad esistere poderi in cui si producono vari derivati del latte, insieme ad altri alimenti, sono in continuo ridimensionamento numerico.
Colle d'Anchise "La chiesa"

Oggi il fiume, seppur ridimensionato, è il luogo ideale per i pescatori (vi vivono trote ed altre specie di pesci). Allo stesso modo lo è per gli escursionisti: grazie ad alcuni angoli interessanti naturalisticamente e particolarmente adatti alle lunghe escursioni. Una ricchezza naturale che, per ora, trova estimatori nei patiti del week-end in campagna e nei "turisti" dei giorni festivi, oltre che negli occasionali campeggiatori dei mesi estivi. Il contatto diretto con la natura e le possibilità che essa offre si scoprono come valide alternative alle attività da praticare in strutture che a Colle D'Anchise mancano.

 


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