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              Festa
              del 1° settembre    |  
        
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             L'antico 
            eremo di S. Egidio Bojano (CB)   |  
        
          
            
              
              
                Situato 
                  sul massiccio del Matese a quota 1025 metri s.l.m. fa parte 
                  della parrocchia dei santi Erasmo e Martino in Bojano, diocesi 
                  di Campobasso-Bojano, nel comune di Bojano (CB). Unico 
                  accesso all'eremo, fino al 1976, erano tortuosi sentieri di 
                  montagna non facili per tutti. Oggi è possibile raggiungerlo 
                  lungo la strada provinciale di Civita anche con la macchina. 
                  L'ultimo tratto, molto suggestivo, di circa 500 metri è 
                  percorribile solo a piedi. L'edificio consiste in una 
                  chiesa annessa a quella che oggi viene definito rifugio , ma 
                  in realtà altro non è che l'antico piccolo cenobio costruito 
                  con funzioni di eremo e di ricovero per viandanti che, 
                  specialmente nel medioevo, seguivano le strade montane 
                  colleganti i due versanti del massiccio del Matese. Si 
                  ritiene che l'origine dell'eremo risalga al IX secolo ad opera 
                  dei Cistercensi o Templari. Ma nel corso dei secoli non ci 
                  sono altre notizie. I restauri fatti nel 1995 hanno portato 
                  alla luce l'abside che confermerebbe la datazione 
                  dell'edificio ad un periodo compreso fra i secoli IX e 
                  X. Nel passato, da testimonianze certe, si sa che vi hanno 
                  vissuto uno o più eremiti. Una citazione del 1714 riferisce 
                  che: "…Esisteva un solo romito: S. Egidio sulla montagna con 
                  due romiti".
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                         Eremo (cliccare sull'immagine per 
                        ingrandirla)  |  
                    
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                         Interno 
                        dell'eremo (cliccare sull'immagine per ingrandirla) 
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                   Sopra la porta 
                  principale d'entrata alla chiesa vi è una scritta con una 
                  data:
  "1610 D.O.M. AD FUTURAM REI 
                  MEMORIAM KALENDIS SETEMBRIS INDULGENTIAS 
                  PLENARIAS ALTARE PRIVILEGIATUUM BENIGNE 
                  CONCESSIT PIUS VI PONT. MAX. AN.D. MDCCLXXV". 
                  Sulla parte 
                  laterale del ricovero:
  "O FELIX SOLITUDO SOLA 
                  BEATITUDO HOC OPUS EXCELSUM FIDEI EST FAX EREM. FR. 
                  IOAN. LOMBARDI A.D. 1765"  | 
                
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            La tradizione popolare bojanese che S. 
            Egidio sia vissuto qualche tempo sul luogo alimentandosi del latte 
            di una cerva. La statua di S. Egidio che è all'interno della chiesa 
            così presenta il santo eremita. Per i Bojanesi il primo settembre 
            è festa grande: tanti si recano a S. Egidio, tante persone anche nei 
            paesi vicini, venendo a piedi, affollato l'eremo. Molte persone, 
            ancora oggi, portano il nome di Egidio. Il complesso dell'eremo 
            oltre la chiesa, la sacrestia, comprende andhe un rifugio, 
            ultimamente restaurato, che può accogliere un numero considerevole 
            di persone che vogliono sostare qualche giorno; un'ampia tettoia 
            circondata sui tre lati il fabbricato. Da Bojano, salendo verso 
            Civita e continuando per la montagna si può arrvivare in località S. 
            Egidio. L'ultimo tratto può essere percorso soltanto a 
            piedi.  |  
        
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             IL 
            SANTUARIO DI CASTELPETROSO  |  
        
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            E' molto importante, nel centro 
            storico, a poca distanza dal castello, il portale romanico della 
            chesa parrocchiale di San Martino Vescovo che può essere datato alla 
            seconda metà del XIII secolo. La chiesa all'interno custodisce 
            un'opera di grande valore artistico: si tratta "Pietà" realizzata su 
            tela della scuola della Solimena, nel XVII secolo. E' 
            interessante anche la croce in pietra del XVI secolo posta dinanzi 
            alla chiesetta di San Rocco, nell'omonima località nei pressi di 
            Castelpetroso. Il santuario di Maria Santissima 
            Addolorata, realizzato 
            in stile neogotico su progetto dell'architetto Gualandi, tra la fine 
            dell'ottocento e l'inoltrato novecento, è l'opera moderna 
            maggiormente conosciuta del territorio. Presenta all'interno una 
            serie di opere del pittore molisano Amedeo Trivisonno che hanno per 
            tema "i dolori della Madonna Addolorata". Poco più in alto del 
            Santuario sono visitabili i luoghi, con la cappella ed il pozzo con 
            l'acqua benedetta, in cui, secondo il credo religioso locale, e 
            consolo, apparve la Madonna Addolorata a due pastorelle, il 22 marzo 
            1888. 
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          |  "Comunità montana matese Bojano" |  
        
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