(855 abitanti - 730 mt. s.l.m.)
La montagna ricolma di boschi ed il suggestivo corso del fiume Quirino potrebbero essere eletti a simboli rappresentativi del comune di Guardiaregia, nonostante che alcuni particolari cambiamenti stanno parzialmente trasformando il territorio. La realizzazione di un invaso idrico artificiale, in località Arcichiaro, che dovrebbe, stando alle previsioni ed alle intenzioni, risolvere determinati problemi idrici, ha purtroppo rubato parte della naturale bellezza alle gole rocciose percorse dal Quirino. Nel suo complesso, comunque, il territorio continua ad offrire un'immagine naturalisticamente suggestiva. Ed è soprattutto per questo che non sono pochi coloro che nei mesi caldi, poiché in questa zona in inverno le condizioni ambientali sono proibitive, vi si recano per trascorrere periodi più o meno prolungati in campeggio.

Il centro abitato è caratterizzato dalla semplicità degli edifici, quasi tutti di non recente costruzione, e molti, comunque, modificati architettonicamente e quindi esteticamente col passare degli anni, spesso costruiti a strettissimo contatto tra di loro e che lambiscono stradine o formano angusti vicoletti. Nell'agro è evidente la mano dell'uomo per la realizzazione di impianti per lo sfruttamento delle risorse naturali che, ad un determinato momento, sono state considerato complementari e quindi alternative alle tradizionali pastorizia ed agricoltura. Tra queste, il cementificio è l'attività per l'estrazione di materiale per l'edilizia. Negli ultimi anni, inoltre, il settore industriale, con ulteriori attività ha visto lievitare la propria importanza. Ciò, comunque, fortunatamente, non ha prodotto la scomparsa delle tradizionali attività artigianali, che più di ogni altra cosa materializzano la reale vocazione della zona. I Vasai di Guardiaregia, infatti, sono ancora oggi estremamente conosciuti nel Molise, e non solo, grazie alle pregevoli produzioni, non destinate solo ad un mercato locale, di utensili in terracotta.

Guardiaregia entrava a far parte, nel momento in cui il sistema feudale usciva dal quotidiano ed entrava nella storia, dell'insieme delle "terre regie". Ciò a conclusione di un cammino storico che l'aveva vista, nel Medioevo, far parte di volta in volta, dei possedimenti di questa o quella famiglia. (si ricordano soprattutto i Pandone e i Di Capua). Il territorio fu colpito da un disastroso terremoto nel 1805. Diversi edifici furono seriamente danneggiati se non del tutto cancellati. Ciò non stravolse le caratteristiche del centro abitato ma rese necessarie varie risistemazioni e ricostruzioni. Fu quasi completamente riedificata la chiesa parrocchiale di San Nicola di Bari che ancora oggi, comunque, appare come l'edificio più importante del paese. Seppur provvisto delle prestigiose vestigia del passato, dà una splendida idea di come l'insieme doveva essere nel Medioevo.

Si è già fatto cenno sul notevole patrimonio naturalistico del comune. In particolare, non può sfuggire all'attenzione la località "Colle dei tre fratelli" dove, all'apice di una collina, circondata da un bosco, si stagliano tre alberi di faggio che, grazie alle proprie colossali dimensioni, sono stati catalogati dal C.F.S. tra le piante monumentali d'Italia. Inoltre, campo base per le escursioni in questo splendido territorio è l'aera, attrezzata dagli scout, per campeggi, denominata "Stella Vitae". Ed in questo senso bisogna tornare a parlare delle gole del Quirino e descriverne alcuni aspetti che vanno al di là del semplice "sguardo ambientalistico. Qui oltre ad angoli di rara bellezza creati dall'integrazione tra corso d'acqua, rocce e dirupi, c'è da attestare la presenza di un vero e proprio intrigo di grotte all'interno della montagna. Negli ultimi anni, a tal proposito, è stata redatta una carta descrittiva che ne illustra tutte le particolarità. Esse sono nobiliate dalla presenza di formazioni stalattitiche. Purtroppo al momento non sono percorribili dal comune visitatore a meno che costui non sia uno speleologo.


I tre Frati "Faggi secolari"

Non si esauriscono qui le particolarità della zona: i lavori per la realizzazione della diga di Arcichiaro hanno riportato alla luce un deposito fossilifero di Rudiste (specie marina estintasi circa 50 milioni di anni fa) che hanno attirato l'attenzione di non pochi studiosi della materia. E anche questa, chiaramente, è una delle opportunità da sfruttare per l'immediato futuro per un discorso di carattere turistico nonché scientifico.

A questo punto non dovrebbero esserci più dubbi, anche prendendo atto di una tendenza generale che non sembra essere sfuggita all'attenzione degli organi regionali preposti, sulle potenzialità in senso turistico e, allargando il discorso, agrituristico del territorio. Per quest'ultimo settore, progetti, seguendo in linea già adottata in altre località della regione, potrebbero essere avviati a breve scadenza. In pratica dovrebbe aver luogo il recupero non solo museale delle strutture che hanno lasciato segni tangibili nell'agro. Quest'ultimo offre ampi spazi, un tempo sfruttati solo per la pratica della pastorizia e, in parte l'agricoltura, privi di vegetazione e, in alternativa, ricchi di boschi.

 

L'appuntamento tradizionale di maggior richiamo che ha luogo a Guardiaregia nel corso dell'anno è la celebrazione della festività del patrono, San Nicola di Bari che si festeggia il 9 ed il 31 Maggio. Come è facile immaginare, dopo quanto affermato sinora, le escursioni sul territorio, stando bene attenti a non osare dove la morfologia dello stesso non permette voli di fantasia ai meno abili e privi della giusta dose di esperienza, rappresentano una delle principali attrattive del comune.


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 Comunità montana Matese (Bojano)

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