54 Moltissimi molisani, sentendo parlare di grotte esistenti nel proprio territorio, pensano si stia favoleggiando. Magari abituati alle meraviglie di Castellana o di Frasassi, stentano a credere che il nostro sottosuolo possa riservare attrattive del genere. Invece, ci sono. Solo che non sono accessibili a tutti, ma solo a chi le ama, rispetta l'ambiente ed è padrone delle tecniche della loro esplorazione. Il Massiccio del Matese "custodisce" abissi che sono molto noti agli speleologi di tutto il mondo, i quali arrivano puntualmente ogni anno per le loro escursioni, sicuri di poter provare l'ebbrezza della scoperta, della prova con se stessi contro difficoltà naturali, dell'ammirazione di spettacoli superiori a quelli turisticamente noti.
Tali abissi, situati nella parte Nord-Orientale del Massiccio, sono il "Pozzo della Neve" e "Cul di Bove". Entrambi hanno l'ingresso nelle faggete del Bosco Montagna in comune di Campochiaro, a breve distanza l'uno dall'altro.
Nell'appennino, il Massiccio del Matese è importantissimo per i fenomeni di idrografia sotterranea che solcano internamente una struttura caratterizzata da una pila di sedimenti calcarei dello spessore di circa 1000 metri (Cretaceo Superiore), che poggiano su una base a dolomie (età Liassica). Questa pila di sedimenti calcarei nel corso di milioni di anni è stata interessata da vari eventi tettonici così da creare una serie di fratture molto complessa. Inoltre l'alto numero delle manifestazioni carsiche, la loro morfologia molto simile e la loro relativa vicinanza portano a considerare queste fratture come parti di un unico complesso sotterraneo. Le cavità scoperte ed accatastate finora. oltre ai due abissi citati, sono una decina, compresi nella zona Costa S.Angelo - Piscina Cul di Bove - Costa del Carpine - Tre Torrette.

Pozzo della Neve
Pozzo della Neve è stato definito da Tullio Bernabei, suo principale conoscitore, "l'Abisso dei Sogni, che costrinse ad inenarrabili fatiche i suoi esploratori, ma che gratifica con la propria bellezza". E' il quarto abisso d'Italia custodito gelosamente in uno scrigno luminoso a 100 metri di profondità da un sifone pensile, guardiano assopito del fantastico mondo sotterraneo... L'abisso presenta due ingressi: L'ingresso secondario, a quota 1368 m., fu aperto artificialmente nel 1984; dà accesso ai Rami Alti ed è idrologicamente l'inizio del complesso sistema di Pozzo della Neve. I rami, della lunghezza planimetrica di 1,4 chilometri, sono particolarmente belli; scavati nel bianco calcare a rudiste nel primo tratto sono fossili, per poi divenire particolarmente attivi a circa un chilometro dall'ingresso e ad una profondità di 100 metri. Il meandro prosegue fino alla sommità di un pozzo che è il secondo pozzo dall'ingresso principale. L'ingresso principale, a quota 1330, è il vecchio ingresso del Pozzo della Neve; costituito da una ripidissima dolina sprofonda subito in un pozzo di 30 metri intersecando poi i Rami Alti. Scendendo ancora un pozzo si giunge al sifone che chiude l'accesso alla grotta per gran parte dell'anno. Da questo punto la grotta inizia a scivolare verso il fondo senza interruzioni passando per caratteristiche gallerie, laghi, ampie sale e profondi pozzi fino alla profondità di 895 metri. Qui la "fessura del casco" chiudeva l'abisso. Una costante opera di disostruzione, da parte di speleologi nazionali ed internazionali, ha permesso il superamento della strettoia e, dopo altri 150 metri di pozzi il raggiungimento dell'attuale profondità di circa 1045 metri dal punto d'ingresso attraverso uno sviluppo di circa 13 chilometri. Tra le tante cose da vedere, si cita il suo lunghissimo Bianco Meandro, tra i più belli in assoluto di tutte le grotte italiane. Ma la storia di questa grotta non finisce qui: il potenziale esplorativo è ancora eccezionale.


Cul di Bove
La storia di questo abisso è singolare: a partire dal luglio del 1989, nel breve volvere di un'estate, un incessante lavoro di disostruzione da parte di tre speleologi, ed una serrata campagna di esplorazione, portava già alla profondità di 906 metri. Mai nella storia della speleologia mondiale una grotta ha visto tanti speleologi, italiani ed esteri, partecipare in tempo così ridotto, alla sua esplorazione. L'abisso Cul di Bove è una grotta molto tecnica, difficile, ricca di salti, meandri, condotte, laghi, cascate e frane; per scendere sul fondo e risalire in superficie, cosa che ben pochi riescono a fare, anche a grotta già attrezzata, sono necessarie una trentina di ore. Oltre al tempo, "richiede grande dispendio di energie nel trasporto dei materiali per la parte verticale. Il grande meandro, infatti, precipita dopo quasi tre chilometri in una serie di ampi pozzi sferzati dall'acqua del ruscello, molto pericolosi in caso di piogge esterne quando il torrente va in piena e rende problematiche discesa e risalita". (T. Bernabei). Questa grotta è ancora tutta da esplorare nei rami laterali e nelle varie risalite che si intravedono. Probabilmente la stessa è in comunicazione con Pozzo della Neve, ma finora non si è approdati alla congiunzione. La curiosità potrebbe consigliare desideri di avventure; pericolosi, se attuati senza la guida di chi conosce gli abissi e le tecniche specifiche per procedervi.
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                   Le grotte più profonde d'Italia

  1. Abisso Paolo Roversi (Toscana - Alpi Apuane) -1.249m (21º nel mondo)
  2. Abisso Olivifer (Toscana - Alpi Apuane) -1.215m (24º nel mondo)
  3. Complesso del Monte Corchia Fighiera-Corchia) (Toscana - Alpi Apuane) -1.190m (29º nel mondo)
  4. Abisso Viva le Donne (Lombardia - Grigna Sett.) -1.170m (35º nel mondo)
  5. Abisso Saragato (Toscana - Alpi Apuane) -1.075m (48º nel mondo)
  6. Pozzo della Neve (Molise - Matese) -1.050m (51º nel mondo)
  7. Complesso del Foran del Muss (Friuli Venezia Giulia - Alpi Giulie) - 990m
  8. Abisso di Malga Fossetta (Veneto - Alt. di Asiago) -974m
  9. Complesso dei Piani Eterni (Veneto - Vette Feltrine) -966m
  10. Sist. Pinelli-Pianone-Paleri (Toscana - Alpi Apuane) -964m
  11. Abisso Led Zeppelin (Friuli Venezia Giulia - Alpi Giulie) - 960m
  12. Complesso di Piaggia Bella (Piemonte - Marguareis) -950m
  13. Grotta di Monte Cucco (Umbria - Monte Cucco) -935m
  14. Abisso dello Gnomo (Toscana - Alpi Apuane) -925m
  15. Abisso Cul di Bove (Molise - Matese) -913m
  16. Compl. del Col delle Erbe (Friuli Venezia Giulia - Alpi Giulie) - 880m
  17. Abisso dei Draghi Volanti (Toscana - Alpi Apuane) -880m
  18. Spluga della Preta (Veneto - Monti Lessini) -875m
  19. Complesso Modonutti-Savoia (Friuli Venezia Giulia - Alpi Giulie) - 805m
  20. Buca dell´Aria Ghiaccia (Toscana - Alpi Apuane) +190m,-610m
  21. Abisso Capitano Paff (Lombardia - Grigna Sett.) -795m
  22. Complesso S20-S31-FDZ2 (Friuli Venezia Giulia - Alpi Giulie) - 760m

 


Leonardo Colavita - Associazione Speleologi Molisani
Tratto da: Guida del Molise - Monografie

   

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